Coexist

Sin dagli albori della propria esistenza, ad ogni essere umano è richiesto di sintetizzare due emisferi cognitivi opposti: quello che dà la capacità di comprendere, utile ad analizzare e risolvere problemi, e quello che provvede alla percezione sensoriale, cioè l’attitudine a valorizzare ed arricchire noi stessi ed il mondo che ci circonda.
Prima si apprende la simultaneità di questi due emisferi, l’uno l’alter ego dell’altro, e prima si sarà pronti alla vita.
Infatti, da sempre, ci viene chiesto di essere in grado di applicare creatività a pragmatismo, di essere irrazionali ma al contempo logici ed organizzati, di prendere le scelte col cuore senza trascurare la mente.
Talvolta, tale apprendimento, mette in contrapposizione le passioni ai doveri e il nostro Essere si trova a fare i conti con il nostro non Essere ma tutto ciò è comprensibile e giusto ai fini della propria crescita interiore.
Il problema sussiste quando è l’individuo a subire una società che lo vuole in un determinato modo o che gli impone di fare certe cose. In tale circostanza, gli emisferi cognitivi andranno inevitabilmente ad equilibrarsi e quindi ad annullarsi come due forze uguali e contrarie. L’essere umano tenderá ad eclissarsi in una realtà che lo vuole adeguatamente lobotomizzato.
Dunque, c’è da chiedersi: chi siamo e cosa vogliamo veramente?
La risposta è: Coesistere, per esistere e resistere.
“C’è qualcosa di inspiegabile in ognuno di noi. I nostri corpi emanano una luce accecante ma le nostre azioni non riescono mai a rifletterla.”

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